
Aprile 2025
Performance
Profitto del mese 2,19% Drawdown massimo 14,62% Mesi di attività 42
Pubblicazione
01/05/25
Report completo
Il mese di aprile 2025 si è configurato come un punto di svolta per il sistema macroeconomico e finanziario globale, contrassegnato da un'escalation di rischi sistemici riconducibili prevalentemente all’inasprimento della politica commerciale statunitense. Il catalizzatore principale di questa instabilità è stato l’annuncio, in data 2 aprile, da parte dell’amministrazione Trump di una misura protezionistica senza precedenti, ovvero l’applicazione di dazi su quasi l’intero paniere di beni importati. L’evento ha prodotto una reazione immediata sui mercati finanziari globali, con la conseguente deflagrazione di una crisi di liquidità e un’ondata di sell-off sui principali indici azionari. L’S&P 500 ha archiviato una contrazione del 10% in due sedute, mentre il Dow Jones ha perso oltre 4.000 punti, segnando il peggior movimento giornaliero dal 2020.
Il mercato dei Treasury ha evidenziato un repricing significativo del rischio sovrano, con il rendimento del decennale che ha raggiunto il 4,5% il 9 aprile, segnalando un deterioramento della fiducia nella sostenibilità fiscale degli Stati Uniti. In tale contesto, la curva dei rendimenti si è temporaneamente invertita, preludio tecnico spesso associato a una recessione imminente. Sul piano reale, il Bureau of Economic Analysis ha riportato una contrazione del Prodotto Interno Lordo statunitense pari a -0,3% nel primo trimestre dell’anno, attribuibile principalmente a una distorsione nel saldo commerciale, causata da un’impennata delle importazioni pre-dazio. Nonostante ciò, il mercato del lavoro ha mantenuto un certo grado di resilienza, con un incremento degli occupati pari a 177.000 unità nel mese di aprile e un tasso di disoccupazione stabile al 4,2%, anche se la dinamica salariale ha evidenziato una decelerazione, con una crescita contenuta allo 0,2% mensile. A livello globale, l’effetto domino innescato dai dazi statunitensi ha trovato risposta nella controffensiva cinese, che ha imposto tariffe ritorsive su una quota significativa di export USA, mentre l’Unione Europea ha adottato un approccio attendista ma critico, evidenziando i rischi di frammentazione della catena del valore globale. Il Fondo Monetario Internazionale, nella sua World Economic Outlook di aprile, ha rivisto al ribasso le stime di crescita mondiale, portando il tasso atteso al 2,7%, sottolineando l’aumento dell’incertezza politica e il deterioramento delle condizioni finanziarie. In ambito europeo, la BCE ha effettuato un ulteriore taglio del tasso di riferimento, portandolo a livelli storicamente bassi, giustificandolo con l’intensificarsi dell’instabilità esogena e con la necessità di preservare le condizioni finanziarie favorevoli. Contestualmente, il mercato obbligazionario britannico ha registrato un’impennata dei rendimenti, con il Gilt decennale salito ai massimi dal 1998, a fronte delle dichiarazioni della Bank of England che ha espresso preoccupazioni sulla vulnerabilità del sistema finanziario domestico rispetto agli shock globali. Un mese che ha evidenziato un ritorno a dinamiche di “flight to quality” e una progressiva riduzione dell’appetito per il rischio, accentuando la dicotomia tra l’economia reale e le dinamiche finanziarie. Il consolidarsi di politiche economiche unilaterali e l’assenza di coordinamento multilaterale costituiscono, ad oggi, il principale elemento di vulnerabilità per l’outlook economico del secondo semestre. Appare quindi auspicabile un riposizionamento delle agende politiche globali verso un nuovo framework di cooperazione economica internazionale.
Copyright © 2025 Rid Investment. All rights reserved.