
Agosto 2025
Performance
Profitto del mese 2,11% Drawdown massimo 21,24% Mesi di attività 46
Pubblicazione
01/090/25
Report completo
Il mese di agosto 2025 si è chiuso con un rendimento positivo pari al +2,11%, ma caratterizzato da un picco di drawdown massimo del 21,24%, un dato anomalo rispetto alla nostra impostazione strategica che privilegia da sempre la conservazione del capitale e la stabilità del profilo rischio/rendimento rispetto alla ricerca di ritorni elevati. La dinamica è stata determinata da una combinazione di fattori esogeni e di shock di correlazione che hanno colpito in simultanea più asset class, in particolare le esposizioni legate al dollaro e alle materie prime energetiche. Nella prima parte del mese la volatilità ha superato i buffer di protezione usualmente in grado di contenere gli scostamenti di mercato, generando perdite concentrate in poche sedute; la seconda metà di agosto ha visto invece un recupero progressivo, favorito dalla normalizzazione delle curve dei tassi USA, dal raffreddamento dei prezzi dell’energia e da una ricalibrazione tattica del portafoglio con riduzione delle esposizioni a più elevato beta.
Il quadro macroeconomico di agosto ha contribuito a un contesto operativo particolarmente instabile. Negli Stati Uniti i dati sul mercato del lavoro hanno mostrato segnali di raffreddamento, rafforzando l’ipotesi di un ciclo di tagli dei tassi più profondo di quanto scontato in precedenza, e i lavori del simposio di Jackson Hole hanno consolidato la percezione di una Federal Reserve più attenta al deterioramento occupazionale che al rischio inflattivo residuo. In Europa, l’inflazione headline si è riportata al 2,1% con la core stabile al 2,3%, configurando uno scenario di pausa per la BCE e alimentando un sostegno tattico all’euro. Sul fronte asiatico, la Cina ha confermato debolezza industriale con PMI manifatturiero in contrazione a 49,4, mentre il comparto servizi si mantiene appena in espansione; questa dinamica, unitamente alla crescita dell’offerta non-OPEC, ha spinto al ribasso i prezzi del greggio, che hanno chiuso il mese in area 67–68 dollari al barile, accentuando la volatilità intraday sulle valute legate alle commodities. L’insieme di questi elementi ha dato vita a un repricing complesso: il dollaro ha perso parte del premio di rischio nelle fasi di aspettative più accomodanti sui tassi, salvo recuperare valore nelle ondate risk-off, generando rotazioni rapide e poco lineari che hanno amplificato la dispersione di breve periodo. In tale contesto il drawdown osservato rappresenta un evento straordinario e fuori statistica per il nostro modello di gestione, che già dal mese di settembre verrà assorbito attraverso una riallocazione più conservativa. Il focus sarà infatti rivolto in modo prioritario allo smaltimento del DD esistente, con un taglio significativo della leva, una riduzione delle esposizioni altamente correlate e un approccio operativo intenzionalmente più prudente. L’operatività di settembre sarà perciò orientata a privilegiare la preservazione del capitale rispetto alla ricerca di performance, accettando il rischio di sottoperformare. L’attenzione sarà concentrata sugli eventi macro chiave, in particolare i dati sul lavoro statunitense e l’inflazione di agosto in uscita a metà mese, ma l’ingresso in posizione sarà selettivo, limitato a scenari con asimmetria rischio/rendimento favorevole e supportato da coperture dinamiche sul fronte energetico. L’obiettivo è riportare il profilo di volatilità entro le metriche storicamente coerenti con la strategia e ripristinare la traiettoria di crescita del capitale in un’ottica di continuità conservativa.
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